Talamona celebra la cultura del cibo: tre serate tra erbe e sapori autentici

10.05.2025

"Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare." È il pensiero trasmesso con convinzione da Teresina, prima di iniziare il suo racconto riguardanti le erbe spontanee. La frase semplice e profonda di Gianni Brusasco, tratta da Le erbe medicinali, edito nel 1953 dalla Ditta Rosa Serafino di Torino, è il punto di partenza, quasi un seme, di un percorso che ha preso vita ad aprile a Talamona.

Siamo nella casa della cultura, all'interno della nuova e accogliente cucina realizzata dall'Amministrazione Comunale di Talamona e quindici appassionati sono pronti per immergersi in un viaggio alla scoperta delle radici e dei valori della nostra alimentazione. Il tutto organizzato dai volontari per la cultura della Biblioteca di Talamona in collaborazione con l'Associazione Amici degli Anziani di Talamona.

Perché l'alimentazione non è solo nutrimento, ma parte integrante della nostra cultura: saper scegliere e utilizzare i prodotti del territorio ci rende cittadini più attivi, consapevoli e capaci di valorizzare le ricchezze locali.

Non un corso di cucina, ma come hanno voluto specificare nel manifesto Teresina, Carlo e Renato, tre incontri nei quali passione, conoscenza e amore per il buon cibo si sono fusi in un'esperienza condivisa, semplice e chiara.

La serata inaugurale è stata dedicata al mondo delle erbe: quelle che crescono libere nei campi, lungo i sentieri, tra le "muracche", e quelle coltivate con cura negli orti di casa. Teresina con il suo sguardo attento, ha portato erbe di primavera raccolte nei giorni precedenti, pulite con pazienza, lavate e disposte ordinatamente sul grande tavolo della cucina. C'era qualcosa di quasi rituale in quell'esposizione: foglie, fiori e radici che parlavano di stagioni, di terre e di tradizioni.

I partecipanti hanno potuto toccarle, annusarle, osservarle da vicino. Hanno imparato a riconoscerne i tratti distintivi, a distinguere tra simili anche guardando foto di pubblicazioni portate da Teresina, a comprendere quali parti si usano e perché. Carlo, con gesti misurati e sapienti, le ha trasformate in pietanze leggere, rispettando ogni aroma, senza sovrastarne il gusto con condimenti invadenti. Piatti semplici ma capaci di raccontare una storia: quella di una cucina che si nutre di ciò che la natura offre, quando si è capaci di ascoltarla e rispettarla.

Utilizzare le erbe selvatiche in cucina è anche un atto culturale e ambientale. Significa riconnettersi a un sapere antico, spesso tramandato oralmente, fatto di osservazione e prudenza. Significa anche imparare a guardare il paesaggio in modo nuovo, con occhi più attenti, riscoprendo bellezza e utilità in ciò che troppo spesso passa inosservato. È, in fondo, un piccolo ma significativo gesto di sostenibilità quotidiana.

Nel secondo incontro, l'attenzione si è spostata sulla regina della tavola italiana. Così la pasta è diventata il mezzo per raccontare il valore della manualità e della semplicità. Impasti tirati a mano, ripieni con ricotte fresche, formaggi locali, verdure dell'orto e naturalmente erbe spontanee, hanno dato forma a ravioli e crespelle che racchiudevano non solo sapori, ma anche storie familiari e ricordi.

La serata conclusiva ha visto Carlo al centro della scena, pronto a svelare trucchi del mestiere, tecniche e consigli per una cucina più consapevole e creativa. Dalla preparazione del fondo bruno, un classico della cucina professionale, alla sua conservazione nel congelatore, dai sughi veloci alla preparazione di una confettura di cipolle rosse generalmente utilizzata in abbinamento con i formaggi, qui invece servita su crostini di pane caldi. Non sono mancati suggerimenti per il riutilizzo creativo degli avanzi. come la polenta del giorno prima, e riflessioni su come cuocere correttamente la carne.

E in chiusura, la carbonara "perfetta": consigli su taglio del guanciale, mantecatura, rispetto dei tempi e uso delle uova per una cremosità autentica.

In ogni incontro non sono mancati miei approfondimenti su come leggere le etichette, scegliere un buon olio extravergine d'oliva, adottare i diversi sistemi di cottura e scegliere i materiali migliori per pentole e padelle.

Con queste tre serate, la Casa della Cultura di Talamona si è conferma luogo di scambio e crescita dove il cibo unisce e racconta storie antiche e nuove. Ai partecipanti resta molto più di un ricettario: resta la memoria di un'esperienza condivisa, la voglia di continuare a sperimentare e, forse, il desiderio di portare in tavola ogni giorno un po' di quella bellezza, semplicità che ci circonda.

A tutti i partecipanti resta anche il sapore di un'esperienza unica, pronta a germogliare in altre occasioni dedicate alla bellezza del mangiare bene.